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 GENGIVITE E PARODONTITE

Che cos’è la parodontologia?

È la branca dell’odontoiatria che studia e cura i tessuti duri (osso) e molli (le gengive) che circondano e sostengono il dente.

Che cos’è la gengivite e con quali sintomi si manifesta?

La malattia gengivale o gengivite è un’infiammazione a carico delle gengive che si manifesta con gonfiore, sanguinamento, arrossamento, dolorabilità delle gengive e alito pesante persistente.
L’origine del disturbo dipende dall’accumulo di placca batterica che infetta le gengive.
La causa di questo accumulo si può ricercare in una scarsa igiene orale, può dipendere da anomalie strutturali o morfologiche dei denti, da fattori ormonali che possono incidere particolarmente in alcune fasi della vita (pubertà, adolescenza, allattamento, gravidanza) da carenze vitaminiche, da deficit immunitari o dall’assunzione di taluni farmaci.
Questa descrizione attiene ad una forma generica di gengivite della quale in realtà esistono molteplici forme dipendenti da fattori diversi che richiedono conseguentemente terapie differenti (la gengivite ad esempio può essere marginale, aftosa o ulcero necrotica).

A che età può manifestarsi la gengivite?

A qualunque età: vi sono anche situazioni in cui ne sono affetti i bambini.

Come si può curare?

Come già messo in evidenza, la cura specifica dipende dalla tipologia di gengivite da cui è affetto il paziente, ma tutte le gengiviti traggono beneficio dall’abbassamento della carica batterica che ne è la responsabile primaria.
Per questa ragione si rende necessaria una pulizia professionale e domiciliare accurata associata spesso all’utilizzo di disinfettanti del cavo orale (collutori).

Si può prevenire la gengivite?

Certamente possono essere messe in atto alcune strategie utili ed efficaci per preservare la nostra bocca da questa malattia:
  • pulire con accuratezza i denti lavandoli e spazzolandoli tre volte al giorno
  • utilizzare il filo interdentale e lo scovolino 
  • utilizzare un collutorio ad azione antisettica
  • non fumare
  • curare l’alimentazione

A questo proposito sappiamo che alcuni alimenti contribuiscono in modo particolare a mantenere in salute le gengive: è consigliata l’assunzione di frutta e verdura per la presenza di vitamine C ed E: quest’ultima contrasta il sanguinamento gengivale.
I medesimi alimenti consumati crudi aiutano la pulizia del cavo orale.
Il tea verde contenendo le catechine possiede proprietà antibatteriche così come le cipolle.
Di contro i cibi dalla consistenza croccante possono irritare ulteriormente le gengive così come sono sconsigliati alimenti fritti o grassi e le bevande o i cibi ricchi di zuccheri.
 

Cosa può accadere se trascuro di curare una gengivite?

Questo tipo di infiammazione può degenerare in piorrea o parodontite.

Che cos’è la parodontite (piorrea)?

La malattia parodontale o piorrea è una patologia molto grave causata da un’infezione a carico della gengiva, dell’osso di sostegno dei denti e del legamento parodontale.
In presenza della malattia le gengive si allontanano dai denti formando degli spazi chiamati tasche parodontali in cui si accumulano i batteri e dalle quali fuoriesce del materiale purulento.
Successivamente le gengive si possono ritirare provocando l’esposizione delle radici dei denti che appaiono più lunghi e possono muoversi fino a cadere perché il tessuto osseo viene distrutto.

Con quali sintomi si manifesta una parodontite?

Si tratta di una malattia asintomatica soprattutto nelle fasi iniziali perché mantiene un andamento molto subdolo.
Spesso il paziente sottovaluta la malattia e si rivolge al medico quando quest'ultima si trova già in uno stadio avanzato: se ne deduce che le visite di controllo sono estremamente importanti per permettere una diagnosi precoce e tempestiva prima che la malattia assuma un andamento degenerativo a carico dell’osso.

Quando si manifesta possiamo avere:
  • dolorabilità alle gengive o ai denti
  • sanguinamento gengivale talvolta con fuoriuscita di pus dalle gengive alla pressione
  • abbassamento delle gengive con conseguente allungamento dei denti
  • mobilità dei denti
  • dolore a masticare
  • alitosi persistente
  • possibilità di formazione di ascessi

Ci sono dei fattori predisponenti per questa malattia?

La morfologia dei denti, l’affollamento dentale o la presenza di ponti e corone mal eseguiti può indurre l’insorgenza della malattia.
Si tratta inoltre di una patologia a carattere familiare (ereditario) ed è  aggravata da alcune cattive abitudini in particolare dal tabagismo e da alcune malattie dismetaboliche come il diabete o l’osteoporosi.

Come si può diagnosticare una parodontite?

Durante la visita odontoiatrica viene utilizzata una sonda parodontale millimetrata che rileva e misura la profondità di eventuali tasche formatesi nelle gengive. Durante il sondaggio, il medico rileva anche la presenza di sanguinamento o la fuoriuscita di pus.
Viene eseguito anche uno status radiologico allo scopo di misurare il tipo e la quantità di deficit osseo presente nel paziente allo scopo di stadiare la malattia e decidere il piano di trattamento più opportuno.
Malattia parodontale (piorrea)

Il trattamento della parodontite prevede l’utilizzo di farmaci?

In taluni casi oltre alla terapia meccanica si possono somministrare degli antibiotici sia localmente che per via orale, oltre ad utilizzare dei collutori antisettici.

Quale terapia viene adottata per la cura della parodontite?

Occorre anzitutto distinguere tra casi che richiedono un intervento chirurgico e quelli risolvibili clinicamente.
La terapia clinica prevede che vengano eseguite delle levigature sulle radici dei denti al fine di rimuovere le concrezioni solide di tartaro che si trovano in profondità, il cemento infetto ed il tessuto infiammatorio gengivale.
Questa metodica viene eseguita utilizzando degli strumenti di taglio chiamati courette e strumenti meccanici ad ultrasuoni.
La terapia chirurgica riservata ai pazienti che presentano tasche più profonde, prevede che la pulizia radicolare venga eseguita a cielo aperto, aprendo un lembo di tessuto gengivale per poter ripulire tutta la superficie della radice e modificare la forma dell’osso, utilizzando delle frese specifiche.
Il fine ultimo è quello di ottenere dei tessuti del tutto privi di infiammazione e di ridurre o eliminare, la profondità delle tasche.
Questo permetterà al paziente e all’odontoiatra di eseguire una corretta “manutenzione” delle gengive al fine di preservare lo stato di salute.

curare la parodontite è doloroso?

Qualsiasi intervento venga programmato, sia in caso di cura chirurgica che clinica, si svolge in totale assenza di dolore grazie all’utilizzo dell’anestetico locale.
Nel caso in cui il paziente lo richieda e il medico lo ritenga opportuno, è possibile utilizzare la sedazione.

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