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IMPLANTOLOGIA

Cos'è ​L’implantologia

​L’implantologia è una tecnica che prevede la sostituzione di uno o più denti mediante l’utilizzo di impianti dentali, ovvero di finte radici in titanio biocompatibili, che vengono inserite chirurgicamente nell’osso mandibolare o mascellare per sostituire quelle naturali che sono andate perdute.
L’impianto dentale altro non è se non una piccola vite che sostituisce la radice naturale di un dente mancante e grazie alla biocompatibilità del titanio (materiale di cui è costituita) si osteointegra completamente nell’osso, divenendo la base sulla quale fissare successivamente una corona in metallo ceramica o in zirconio.
 

COS'è l'osteointegrazione?

L’osteointegrazione è quel processo biologico attraverso cui l’osso si unisce all’impianto e ne risulta completamente avvolto al punto che quest'ultimo diviene a tutti gli effetti una radice artificiale sulla quale inserire il nuovo dente costruito in ceramica o in zirconio.
Per questo motivo parliamo di implantologia osteointegrata.

può essere considerata una tecnica nuova?

In realtà no.
L’implantologia dentale moderna è nata negli anni ‘70 a partire dal lavoro svolto da un medico svedese, Per-Ingvar Brånemark scopritore del concetto di osteointegrazione che si trova alla base della metodica implantare così come la intendiamo oggi.
Grazie alle proprietà fisico-chimiche del titanio, si rese conto che era possibile collocare un impianto nel tessuto osseo e che quest’ultimo cresceva attorno alle scanalature della vite divenendo un importante elemento di sostegno.

Perché in generale, è preferibile un impianto ad una protesi rimovibile?

Perché a differenza della protesi, gli impianti si integrano nell’osso come se fossero radici naturali non si collocano “sopra la gengiva” e questo permette al paziente di mangiare, ridere, parlare in totale normalità senza timore che la protesi si muova o si tolga, al punto che il paziente dopo breve tempo dimentica di avere un impianto dentale.
La sostituzione di un dente perduto con un impianto non richiede la limatura dei denti adiacenti come normalmente accade nella protesi fissa tradizionale.
Un ulteriore vantaggio si riscontra nel fatto che la presenza di una vite nell’osso ne blocca il riassorbimento.

Da cosa è composto un impianto?

Da tre elementi:
  1. l’impianto che si inserisce nell’osso (una sorta di radice artificiale o fixture)
  2. l’abutment o moncone cioè l’elemento di raccordo tra la vite e la protesi che si avvita all’impianto ed emerge dalla gengiva
  3. la corona, ossia la protesi, che viene avvitata o cementata sull’impianto
In molti casi si può realizzare direttamente una corona in titanio ceramizzato o in zirconio avvitato sull’impianto riducendo i componenti da tre a due.

Con quali materiali si realizza un impianto?

È il titanio il materiale d’elezione usato per la fabbricazione delle diverse parti che compongono l’impianto dentale: ha un colore simile all’acciaio ma è molto più leggero, facilmente modellabile ma estremamente duro.
Tra le sue proprietà più importanti vi è l’altissima biocompatibilità che ne evita il rigetto da parte dell’organismo.
La biocompatibilità è anche garanzia della sua capacità di adesione all’osso in cui viene collocato (osteointegrazione) che permette all’impianto di essere inamovibile e di avere una percentuale di successo altissima (98%).

Se mi mancano più denti posso eseguire più impianti?

Gli impianti sono delle parti fisse che si collocano nel mascellare e possono sostituire uno o più denti oppure l’intero arco dentale: in quest’ultimo caso gli impianti andranno inseriti in alcune posizioni predeterminate e strategiche perché fungano da pilastri per poter realizzare un ponte fisso. 
Impianti multipli

Qual è la tempistica dell’intervento?

L’integrazione di un impianto è un processo che dura da due a sei mesi e si svolge in diverse fasi:
1) inizialmente si inserisce il pilastro di titanio che servirà successivamente da base per la protesi fissa. Questa fase si svolge in studio con un intervento chirurgico che necessita di un’anestesia locale.

2) Dopo la posa dell’impianto inizia il processo di cicatrizzazione ed osteointegrazione ossia l’osso si ricostituisce attorno all’impianto inserito. Durante questa fase viene avvitata sull’impianto una cosiddetta vite di guarigione per permettere l’adattamento della gengiva a quello che sarà il punto nel quale "emerge" il dente.
3) Una volta trascorso il tempo previsto, verrà fissata una protesi definitiva costruita a partire dalle impronte.

Ho sentito parlare di carico immediato...

Qualora la situazione clinica lo consenta è possibile eseguire contestualmente l'inserimento dell'impianto con il dente già applicato restituendo perciò una funzione estetica e masticatoria nell'ambito della stessa seduta.

L’intervento è doloroso?

L’anestesia assicura sempre al paziente la possibilità di sottoporsi all’intervento in totale assenza di dolore.
È possibile qualora lo si ritenga opportuno utilizzare la sedazione cosciente per via endovenosa.

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