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Come funziona il processo di sterilizzazione

  • Immagine del redattore: Dott. Paolo Donolato
    Dott. Paolo Donolato
  • 8 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 22 giu 2020

La procedura di sterilizzazione e i macchinari utilizzati sono di fondamentale importanza per garantire la sicurezza e la salute del paziente e del personale di studio rispetto ai rischi di contaminazione.

Questa fase importantissima ha come obiettivo l’eliminazione di virus, microbi, batteri e spore sia patogene che non e viene applicata su tutti gli oggetti che entrano in contatto con i pazienti. Vengono utilizzate a tale scopo delle autoclavi di classe B che sono monitorate da dispositivi elettronici al fine si garantirne il perfetto funzionamento ed eseguiti periodicamente dei test di supporto sempre a tale scopo.


L’ambiente della sterilizzazione è suddiviso in tre aree:

  • RACCOLTA

  • DECONTAMINAZIONE E LAVAGGIO;

  • STERILIZZAZIONE, TRACCIABILITÀ E STOCCAGGIO.

Area della raccolta: qui arrivano gli strumenti contaminati su vassoi in acciaio.

Area della decontaminazione: tale processo avviene per quanto riguarda gli strumenti ruvidi (come le frese) all’interno di vasche ad ultrasuoni che contengono particolari liquidi di disinfezione e detersione. Tutti gli strumenti (ruvidi e lisci) vengono posti in un termodisinfettore che attua un ciclo di lavaggio con acqua ad alta temperatura unitamente all’azione di un disinfettante detergente. A questo punto, una volta asciugati, gli strumenti vengono imbustati ed ogni confezione etichettata in modo da renderne tracciabile il percorso.

Area della sterilizzazione: gli strumenti confezionati e dotati dell’etichetta identificativa (con indicata la data ed un numero progressivo), vengono inseriti in autoclavi di classe B per ottenere la completa sterilità e venire successivamente stoccati nelle aree operative.

La sterilizzazione eseguita nelle autoclavi viene registrata su supporto cartaceo e informatico per permettere che tutta la documentazione riguardante il processo sia archiviata e conservata.


Per ogni paziente viene predisposta una cartella di sterilizzazione nella quale sono applicate le etichette di tutti gli strumenti con i quali è entrato in contatto al fine di poter risalire ai singoli passaggi e certificarne la corretta esecuzione. Le autoclavi oltre ad avere un test di auto controllo elettronico vengono verificate quotidianamente dai membri dello staff per assicurane il corretto funzionamento mediante test, alcuni dei quali sono l’Helix Test, il Bowie Dick Test, i catalizzatori, le spore.

 
 
 

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