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  • Immagine del redattoreStudio Donolato

DENTI FISSI SU IMPIANTI

Aggiornamento: 16 gen 2023

Questo tipo di protesi nasce nel 1982 dagli studi del prof. Ingvar Bränemark che la presenta ad un congresso in Canada nella città di Toronto da cui appunto, prende il nome.

Questo lavoro protesico ha subito numerose trasformazioni ma ad oggi rimane il metodo migliore e più veloce per ridare il sorriso alle persone a cui mancano tutti i denti anche in presenza di notevoli riassorbimenti dell'osso mascellare.

Attualmente possiamo dire che la protesi di Toronto (all on four) si caratterizza per avere un'ottima estetica e una grande affidabilità in termini di durata nel tempo anche in pazienti con grandi atrofie.



COME SI REALIZZA UNA PROTESI DI TORONTO SU IMPIANTI


Si inseriscono nella mascella o nella mandibola, quattro o sei impianti in titanio e si consegna una protesi provvisoria senza il palato avvitata sui suddetti impianti già nelle prime 24 ore dalla chirurgia (carico immediato) .

L'intervento viene eseguito in sedazione cosciente, con la collaborazione di un anestesista rianimatore; in questo modo il paziente non proverà né dolore né paura. Partendo da una situazione di edentulia totale (mancanza dei denti) o di edentulia parziale, si passa direttamente alla collocazione degli impianti e dei denti fissi provvisori , nella medesima giornata.

Il lavoro definitivo verrà eseguito quando gli impianti si saranno osteointegrati, normalmente cinque o sei mesi dopo l'esecuzione dell'intervento chirurgico.


PROTESI DI TORONTO ALL ON FOUR CON TECNCA CAD-CAM


Le protesi che una volta venivano costruite artigianalmente, oggi si realizzano con un metodo computerizzato (tecnica CAD-CAM) che consiste in una progettazione digitale per mezzo della quale dei fresatori industriali producono delle barre in titanio o zirconio, personalizzate per ogni singolo paziente.

I denti verranno successivamente montati dall'odontotecnico su queste barre.


PROTESI DI TORONTO SENZA FINTA GENGIVA


Le protesi di Toronto senza finta gengiva danno una grande naturalezza all'estetica del sorriso e del volto. In molti casi per ottenere il miglior risultato estetico e di osteointegrazione degli impianti, sarà necessario effettuare una rigenerazione ossea guidata (GBR) .


PROTESI DI TORONTO CON FINTA GENGIVA


Qualora l'atrofia dell'osso abbia raggiunto livelli importanti, per evitare di avere dei denti esteticamente troppo lunghi sarà opportuno costruire la protesi utilizzando una componente rosa, ovvero una finta gengiva.

Generalmente l'esecuzione tiene conto della linea del sorriso (quanto il labbro scopre la dentatura) al fine di evitare che la parte rosa venga esposta durante la fonazione o quando la persona sorride.


CHI È IL CANDIDATO IDEALE ALLA PROTESI DI TORONTO


Il paziente ideale per questo tipo di protesi è colui che ha già una protesi rimovibile e che ha già perso tutta o buon parte della dentatura, oppure chi per problemi parodontali (piorrea) ha una dentatura terminale.

La presenza di riassorbimenti ossei e atrofie anche grandi, condiziona solo in maniera relativa l'esecuzione del lavoro.

Per una corretta progettazione sono sempre necessari un esame TAC e ortopantomografico unitamente ad altre valutazioni cliniche e tecniche.

L'età avanzata non costituisce problema: il paziente viene sempre studiato anche dal punto di vista medico generico; qualora siano presenti patologie come diabete, ipertensione, osteoporosi, verranno proposte terapie personalizzate.

Si possono associare tecniche di rigenerazione ossea quali il grande rialzo del seno mascellare o altre metodiche conosciute, quando i difetti ossei sono importanti.


COME SI MANTIENE LA PROTESI DI TORONTO


Come tutti i lavori protesici, anche questo necessita di un'accurata manutenzione sia professionale (eseguita in studio) che domiciliare cioè eseguita dal paziente a casa.

La prima è a cura dell'igienista dentale che la effettua in studio ogni sei mesi ; inoltre una volta l'anno la protesi verrà svitata e ripulita, all'interno di apposite vasche igienizzanti.

La pulizia domiciliare invece, viene realizzata dal paziente opportunamente istruito dal personale di studio e prevede l'utilizzo dello spazzolino elettrico, dell'idropulsore e di speciali fili interdentali .







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