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LA SEDAZIONE COSCIENTE INTRAVENOSA

Immagine del redattore: Dott. Paolo DonolatoDott. Paolo Donolato

Aggiornamento: 14 dic 2022

Può essere utilizzata negli interventi di chirurgia odontoiatrica, ad esempio durante l’inserimento degli impianti dentali.



Di cosa si tratta?

È una tecnica che permette di ottenere uno stato intermedio tra la veglia e il sonno, mediante la somministrazione di farmaci dotati di attività̀ ipnotico-sedativa che non comportano la perdita dei riflessi protettivi cioè̀ della capacità di mantenere autonomamente la pervietà̀ delle vie aeree e di rispondere in modo adeguato agli stimoli fisici e ai comandi verbali.

Durante il trattamento, il paziente rimane cosciente ed è in grado di comprendere le domande e di rispondere alle richieste del dentista ma è completamente rilassato e non sente alcun dolore.

I medicinali utilizzati infatti, comportano un’amnesia parziale o totale relativa al periodo di tempo in cui hanno effetto. Come risultato, il tempo sembra passare molto velocemente e per questo al termine dell’intervento il paziente non ricorda molto e a volte nulla di quanto accaduto.


Come si esegue?

Un anestesista rianimatore, responsabile della procedura, inserisce nella vena del braccio un ago cannula che serve per la somministrazione dei farmaci. La cannula viene estratta a conclusione dell’intervento, prima che il paziente venga dimesso.

Durante la sedazione vengono costantemente monitorati i parametri vitali (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, frequenza respiratoria,) il livello di ossigenazione e il livello di risposta agli stimoli del paziente.


Cosa accade al termine della procedura?

Terminato lo stato di sedazione, il farmaco non viene immediatamente smaltito dall’organismo con la conseguente necessità di tenere il paziente sotto osservazione per circa 2 ore; alla dimissione ci deve essere qualcuno che lo riaccompagni a casa.

Nel resto della giornata, va evitata ogni attività́ potenzialmente pericolosa (per esempio guidare) e non si possono consumare bevande alcoliche.


Quali possono essere le eventuali complicazioni della procedura?

Sono connesse essenzialmente agli effetti collaterali dei farmaci somministrati.

I rischi potenziali sono legati alla depressione respiratoria, all’inalazione di contenuto gastrico, a complicanze cardiache e a reazioni allergiche.

Tali complicanze però sono piuttosto rare (circa 1 ogni 1000 pazienti) ed in genere ben gestite.


 
 
 

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